Sardegna Archeologica:
verso il Riconoscimento UNESCO
Oggi esploreremo il progetto di candidatura dei beni nuragici sardi per l’inclusione nella “Tentative List” dell’UNESCO, come Patrimonio Culturale dell’Umanità. Questo ambizioso progetto è patrocinato dalla Presidenza del Consiglio e dalla Giunta della Regione Autonoma della Sardegna. Le informazioni dettagliate sono tratte dal sito www.NURNET.net, la piattaforma dedicata alla rete dei nuraghi.
Il Progetto di Candidatura
Il 30 settembre 2020, l’Associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, con il supporto del Dottor Michele Cossa, ha presentato l’istanza intitolata “I Monumenti della Civiltà Nuragica: Italia-Sardegna”. Questa richiesta mira a riconoscere l’eccezionale valore e l’integrità dei beni nuragici, che hanno caratterizzato la Sardegna dal Bronzo Medio al Ferro I (circa 1600-510 a.C.). L’istanza rappresenta una sintesi delle scoperte archeologiche e degli studi condotti su questa antica civiltà.
Le Testimonianze della Civiltà Nuragica
La Civiltà nuragica ha lasciato un patrimonio monumentale di notevole importanza, che continua ad evolversi grazie a nuove scoperte. I principali monumenti includono:
- Nuraghi Arcaici (Protonuraghi): Strutture primitive come Front’e Mola di Thiesi, Su Mulinu di Villanovafranca e Is Fogaias di Siddi.
- Protonuraghi con Cinte Megalitiche: Esempi includono Frenergazu di Bortigali e Monte Sara di Macomer.
- Nuraghi Evoluti:
- Torri Singole o Monotorri: Ad esempio, Nuraxi di Goni.
- Castelli Senza Cinta Esterna: Come Santu Antine di Torralba.
- Castelli con Cinta Esterna: Esempi significativi sono Nuraghe Arrubiu di Orroli, Domu Beccia di Uras e Casteddu de Fanari di Decimoputzu.
- Nuraghi Trasformati in Templi: Come Su Mulinu di Villanovafranca e Nurdole di Oliena.
- Nuraghi con Villaggi: Inclusi Palmavera di Alghero, La Prisciona di Arzachena, Genna Maria di Villanovaforru e Su Nuraxi di Barumini (già iscritto nel Patrimonio Culturale dell’UNESCO).
- Monumenti dei Villaggi Nuragici: Include abitazioni, templi dell’acqua, templi “a megaron”, rotonde del consiglio e altri edifici pubblici e privati, come Santa Vittoria di Serri, Su Romanzesu di Bitti, Sant’Anastasia di Sardara e Sa Carcaredda di Villagrande.
- Templi dell’Acqua Isolati: Esempio significativo è Su Tempiesu di Orune.
- Grotte ad Uso Santuariale e Funerario:
- Santuariale: Grotta Pirosu di Santadi.
- Funerario: Dom’e s’Orcu di Urzulei.
- Tombe Collettive a Corridoio e Absidate (Tombe di Giganti):
- Con Emiciclo di Lastre Ortostatiche: Li Lolghi di Arzachena.
- Con Emiciclo in Muratura: San Cosimo di Gonnosfanadiga.
- Senza Emiciclo: Su Fraigu di San Sperate.
- Tombe Ipogeiche con Grande Stele Centinata: Sos Furrighesos di Anela.
- Tombe in Anfratti (Tafoni): Situate nella Gallura.
- Aree Funerarie Monumentalizzate: Comprendono tombe a pozzetto, a fossa, a circolo, talvolta con betili, come Monte Prama di Cabras.
Distribuzione e Significato dei Monumenti
I nuraghi sono sparsi su tutto il territorio sardo, creando un panorama uniforme della Civiltà nuragica. Questa distribuzione contrasta con altri monumenti che sono presenti in modo non uniforme e riflettono le specifiche popolazioni e economie locali. In base ai testi classici, durante l’età nuragica e anche in quella romana, i principali gruppi erano Iliesi, Balari e Corsi, con molte comunità interne. Ad esempio:
- Gallura: Nella Gallura granitica abitata dai Corsi si trovano sepolture nuragiche in tafoni naturali.
- Sardegna Nord-Occidentale: Abitata dai Balari, questa area è nota per le tombe ipogeiche con stele centinata.
- Tombe di Giganti: Prevalenti nelle regioni degli Iliesi e dei Corsi.
La presenza di resti nuragici è influenzata da fattori come bonifica dei suoli, urbanizzazione e siti ancora sepolti. Alcuni resti si trovano sotto i moderni insediamenti (ad esempio, San Sperate, Decimoputzu) e in alcune aree i nuraghi sono ancora visibili, come Armungia, Barumini (Nuraxi ‘e Cresia), Gesico e altri.
Autenticità e Integrità
I monumenti nuragici soddisfano i criteri di autenticità e integrità grazie alla loro documentazione scientifica e alla mancata esposizione a restauri invasivi moderni. Tuttavia, il numero e la visibilità dei monumenti possono variare con il progresso delle ricerche. La continuità insediativa dalla preistoria ai giorni nostri è testimoniata dai siti che conservano elementi distintivi della Civiltà nuragica.
Il Ruolo della Fondazione Nurnet
La Fondazione Nurnet ha arricchito il database iniziale grazie a una campagna social e a verifiche visive tramite immagini satellitari, sostenuta da un progetto finanziato dalla Fondazione di Sardegna. I dati del geoportale rappresentano una base essenziale per comporre il catalogo dei monumenti nuragici da presentare per la candidatura UNESCO. Questo catalogo sarà utilizzato per la redazione del piano progettuale di tutela e gestione in collaborazione con le istituzioni competenti e per stilare un elenco dei monumenti da proporre per la Nomina nel Patrimonio Materiale Universale.
Collaborazione e Futuro
Il Comitato Scientifico, in collaborazione con università, soprintendenze, uffici regionali, comuni, musei e centri di ricerca, si occuperà dell’acquisizione e della pubblicazione dei dati necessari per il progetto. Questi dati saranno condivisi con tutte le parti interessate, comprese le istituzioni UNESCO, e pubblicati per garantire trasparenza e aggiornamento continuo.
Implicazioni del Riconoscimento UNESCO
Il riconoscimento UNESCO rappresenterebbe una grande opportunità per la Sardegna, attirando attenzione globale e portando benefici economici e sociali, in particolare nel settore turistico. La speranza è che il lavoro svolto dal comitato promotore “Sardegna verso l’Unesco” possa portare a una decisione positiva entro il 2021, contribuendo alla valorizzazione e alla protezione del patrimonio nuragico sardo.
In sintesi, la candidatura dei beni nuragici sardi per il riconoscimento UNESCO rappresenta un’importante iniziativa per preservare e celebrare un patrimonio culturale di eccezionale valore, che testimonia la storia e la civiltà dell’isola attraverso i secoli.