FABIO FOIS La musica è un viaggio
ascolta il suo ultimo lavoro Barche di Carta
Sono un cantautore indipendente e mi sono avvicinato alla musica da piccolissimo grazie a mia madre, che per il Natale del 1985, quando avevo 3 anni, mi ha regalato una fisarmonica per bambini.
È stato il primo strumento musicale che ha accompagnato le mie canzoni improvvisate e senza una vera melodia, ma di certo l’inizio della mia storia con la musica ed il canto.
Dopo poco, mia madre mi iscrisse alle selezioni regionali per lo Zecchino d’oro che a dirla tutta non andarono proprio benissimo, ma furono per me e per lei la spinta giusta a proseguire!
Siamo negli anni ‘80 a Macomer, dove un gruppo di giovani musicisti (ricordo tra tutti il grande Dino Madau) decise di offrire la propria arte a servizio dei più piccoli e dal momento che tanti bambini come me avevano la passione per il canto, decisero di organizzare dei piccoli festival durante il periodo di carnevale, il famoso “festival in maschera” nel cineteatro Costantino.
Ancora oggi ricordo l’emozione di entrare in quei camerini, l’odore del legno del palco, il vociare di noi bambini che spiavamo dalle tende del sipario per vedere quante persone erano venute a sentirci cantare.
Poi arrivò Germano Gordini e la sua band, con cui girava la Sardegna come gruppo spalla dei grandi cantanti Nazionali ed ancora una grande emozione a soli 7 anni, quando presi parte all’opening del concerto di Mariella Nava ad Irgoli. Credo sia stata di ispirazione per quello che è avvenuto nei tempi più recenti.
Sempre in quegli anni, nasceva il coro delle voci bianche dell’Associazione Culturale Melchiorre Murenu Diretto dal Maestro Francesco Vaccabaldus e molti di quei bambini entrarono a farne parte, me compreso.
Furono 10 anni bellissimi di concerti in tutta la Sardegna, di amicizie e di crescita personale e musicale. Iniziai a prendere più seriamente la mia passione per la musica, studiando anche pianoforte da privatista con Natascia Arru e appena entrato alle superiori, decisi di iscrivermi al conservatorio di L. Canepa di Sassari.
Furono due anni difficili, due scuole insieme, doppi compiti, il viaggio due volte alla settimana a Sassari ed i rientri a tarda sera a Macomer, ma soprattutto un insegnante di strumento, che forse perché educato con il bastone, non fu in grado di trasferirmi quella passione che serviva per reggere quel carico.
Con grande dispiacere mio e di uno dei miei insegnati, il Maestro Fais, che mi voleva bene e sapeva che non avrei dovuto cambiare strada, lasciai a malincuore il conservatorio per sfinimento e spinto come da una sorta di repulsione verso il pianoforte (che oltretutto non sono in grado di suonare nonostante gli studi) iniziai da autodidatta lo studio della chitarra.
Passavo ore ed ore nella mia cameretta finché non avevo i crampi alle mani ed i polpastrelli rosso sangue, iniziando a comporre le mie prime canzoni.
Oggi non sono un chitarrista, ma la chitarra mi ha dato modo di raccontare i miei primi amori e le delusioni, ho pianto e sorriso registrando i provini con un mangianastri fino a creare la mia prima musicassetta di pezzi inediti. Ancora la conservo e qualche volta l’ho riascoltata… è passato tanto tempo, la musica è cambiata, le strutture delle canzoni sono cambiate (oggi nessuno ascolterebbe più 4 minuti di canzone), ma quel ragazzino che cercava di scolpire pezzi di vita sulle note non mi ha mai abbandonato. Forse in parte sono grato di quella scelta anche se non sono diventato un musicista professionista.
Alla fine degli anni ‘90 entrai nel coro polifonico degli adulti dell’associazione Murenu. Ero tanto orgoglioso che il Maestro mi avesse chiesto di farne parte, in fondo lui quella luce e quella passione le aveva sempre viste ed a suo tempo aveva appoggiato la mia scelta di diventare un professionista della musica. A lui devo la consapevolezza che senza il canto la mia vita sarebbe di certo meno felice perché per me cantare è essere libero.
Sempre in quegli anni, iniziai a seguire il coro della Parrocchia Madonna Missionaria e animare la messa domenicale, un servizio che mi ha dato molto di più di quello che ho dato io per la comunità. È stata la mia via per parlare con Dio in modo informale, senza sovrastrutture e sapendo di essere ascoltato. La musica dell’anima fa bene all’anima! Poi arrivò Sister Act e il mio mondo musicale non è stato più lo stesso.
Nel 2004, quando mi sono trasferito a Roma per studiare giornalismo, ho cercato subito un Coro Gospel, in Sardegna per trovarne in quegli anni uno sarei dovuto arrivare fino a Cagliari…
Entrai così a far parte del coro Livin’ Gospel Singers, diretto dal Maestro Mariangela Topa, come basso e solista. Mariangela oltre ad essere tutt’ora come una sorella per le tante cose che abbiamo vissuto e viviamo quotidianamente insieme sia musicali che personali, è stata colei che per prima mi ha portato su un palco come solista. Con il Livin’ ho vissuto esperienze incredibili in tutta Italia.
Ho avuto modo di collaborare con grandi Artisti Internazionali come: Amy Stuart, Sherrita Duran Burns, Anthony Morgan e i “The inspiration choir of Harlem”, David Bratton I Virginia Gospel Choir, gli Alabama Gospel Choir, i Benedict Gospel Choir, i New York Mass Choir – coro della Città di New York, i South Carolina Gospel Choir.
Abbiamo partecipato ad eventi internazionali come “la bibbia giorno e notte” in mondovisione sulla RAI e di vincere insieme con loro importanti riconoscimenti in competizioni di carattere internazionale come il 3° posto al SOLEVOCI FESTIVAL.
È proprio grazie alla fiducia accordata che sono riuscito a fare, come dico sempre, uno switch da “modalità corista” a “modalità solista”. Nel 2019 ho preso coraggio ed ho iniziato a raccontarmi con il primo EP “ARIA NUOVA”, un sogno che grazie a Marco Profeta che è stato il mio primo produttore ed oggi è mio coautore su molti dei miei progetti, è diventato reale.
Un titolo evocativo della mia voglia di sperimentare respirando a pieni polmoni questa novità.
Raccontarsi con delle proprie canzoni (autobiografiche), implica un mettersi a nudo e consentire a chi ascolta di conoscere angoli segreti di felicità o di sofferenza.
Il 2019 è stato anno senza un lavoro stabile, ma ho potuto dedicarmi anima e corpo alla musica, a scrivere, a studiare. Ho capito che non avrei retto a lungo perché di base ho bisogno sempre di certezze, ma soprattutto ho capito “come gira” realmente il mondo della musica. Dopo le tante porte chiuse con il classico ma sempre di moda “le faremo sapere”, sono arrivato alla consapevolezza che la musica per me non sarebbe mai stato “il lavoro”, ma è ciò che mi fa sentire vivo.
Oggi sono riconosciuto come un professionista e la musica mi porta pure dei guadagni che posso reinvestire sempre nei miei progetti musicali, ma sono tornato a fare il mio lavoro di sempre da Key Account Manager che vivo con felicità e passione perché in fondo il mio lavoro mi piace!
Negli ultimi anni sono stato anche impegnato in dei progetti sfidanti e bellissimi come autore e come interprete.
Ho potuto partecipare all’evento “Lourdes United” (16 Luglio 2020) in diretta in mondovisione dal Santuario di Lourdes con il brano “TOI+MOI International Version” di Gregòire, in rappresentanza dell’Italia insieme a Fatima Lucarini, e sono stato scelto dallo stesso Gregòire come autore della versione Italiana del brano dal titolo “IO CON TE”.
Come interprete ho vissuto due bellissime esperienze grazie al Maestro e compositore Marcello Bronzetti (Fideles et Amati): nel ruolo di Charles de Foucauld nell’oratorio ufficiale per la canonizzazione del Santo, eseguito con l’orchestra Fideles et Amati nella basilica di San Giovanni in Laterano di Roma e nel ruolo di S. Agostino nell’Oratorio TOLLE LEGE che abbiamo eseguito in Spagna.
Un iter stupendo e percorso con tanta passione e sacrifici. Sei Unico Fabio, un autodidatta esemplare . Tutto ciò che sei lo devi solo a te stesso, alla smisurata volontà di raggiungere l’obiettivo. Vai sempre avanti cosi❤️