Taccuini di Sardegna – Macomer e Archeologia Industriale – 2 parte

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Proseguiamo con la seconda parte

Macomer e l’Archeologia Industriale: Un Viaggio nei Resti di una Rivoluzione Economica

Macomer, cittadina situata ai piedi della catena del Marghine, custodisce nella sua periferia un frammento prezioso di quella che fu una piccola rivoluzione industriale in Sardegna. Questa storia, rimasta a lungo nell’ombra, racconta di un periodo di grande fermento economico e sociale che ha lasciato tracce indelebili nel paesaggio urbano e nei ricordi collettivi. L’abbandono degli edifici industriali, oggi testimoni silenziosi di un’epoca d’oro, offre uno spaccato affascinante e malinconico del passato.

Caseificio Dalmasso: Eccellenza e Decadenza

Tra le vestigia del passato, uno dei più imponenti è il caseificio Dalmasso, situato su via Cavour. Fondato tra il 1937 e il 1938 dall’imprenditore cagliaritano Lucrezio Dalmasso, il caseificio divenne un pilastro della produzione casearia dell’epoca. Il complesso, che si estende su oltre 2.000 metri quadri, era strutturato su tre piani. Al piano terra si trovavano gli uffici amministrativi e la produzione, mentre i due piani sotterranei, protetti dalla luce solare, erano destinati alla stagionatura dei formaggi. Oggi, le finestre del caseificio mostrano la rete di scaffali in legno, testimoni del lavoro che un tempo animava queste stanze.

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